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Immagine del redattoreStefano Intintoli

Non accontentarti mai di essere il "meno peggio"



Essere un libero professionista nel mondo del lavoro sicuramente ti farà incontrare altri colleghi, altre persone che si occupano della tua stessa attività.

Per te potrebbe rappresentare un motivo di crescita; oppure diventare motivo di scontro, se guardi l’incontro sotto le lenti dell’invidia e della competizione.

Quando sei presente su internet con un tuo sito web o ad una fiera con il tuo stand, il fruitore ti osserverà, ti studierà e ti paragonerà agli altri…vuoi o non vuoi.

Qui hai 3 possibilità:

  1. cercare di primeggiare schiacciando tutto e tutti

  2. sforzarti di essere il meno peggio

  3. essere te stesso

Due di queste opzioni le abbiamo viste in altri articoli; in questo, analizzeremo il dispendio di energie e la perdita di clienti che si nascondono dietro allo sforzo di essere il meno-peggio.

Come te, anche io prima di diventare un libero professionista ho costruito la gavetta lavorativa alle dipendenze di “qualcuno che aveva più esperienza di me”, “qualcuno che ne sapeva più di me".

Ho imparato che da tutti i collaboratori c’è qualcosa, seppur minima e piccola, da imparare. Quando, di fronte alla spinta di migliorare il servizio o il prodotto, anche con investimenti irrisori, ci si accontenta, è l'inizio della fine.

Purtroppo, per esperienza personale, ho potuto vedere la fine anche delle realtà in cui ho lavorato: aziende che galleggiavano nella mediocrità, senza la spinta al miglioramento (aziendale, umano, economico etc). Non ti nascondo che per me, nel momento in cui mi trovavo immerso in questo tipo di politiche aziendali, non era molto semplice rimanere e dare il massimo, perché avevo la sensazione di vogare controcorrente.

Ho sempre trovato più saggio abbandonare realtà lavorative come queste.

Ora provo a tradurti con esempi pratici e metafore cosa da tutto questo ho potuto imparare:

Il meno peggio è mediocre

quindi genera un prodotto mediocre che non vuole essere unico, ma leggermente migliore del peggiore. E’ come convincersi che fumare una sigaretta nel traffico di New York sia meno dannoso dello smog in sé.

Il meno-peggio non sa diversificarsi

E’ come quando fai compere in quei grandi magazzini dove trovi prodotti con nomi simili all’originale, ma di qualità nettamente inferiore. Queste attività scopiazzano i prodotti, i servizi dei concorrenti, non hanno l’inventiva, la fantasia, lo stimolo per diversificare ciò che fanno. Preparare un panino al prosciutto e formaggio è qualcosa di estremamente semplice, che risale a centinaia di anni, ma se sai di essere unico troverai il modo di renderlo unicamente appetitoso.

Il meno-peggio si accontenta, ma non è contento

E’ il classico libero professionista/imprenditore che davanti alla possibilità di migliorare la propria azienda rimane fermo, non coglie l’opportunità di evolversi e di far evolvere i propri collaboratori ed, infine, i propri servizi. Il meno-peggio si accontenta, ma non è contento, perché in fondo sa che questo atteggiamento lentamente ucciderà la propria attività lavorativa.

D’ora in poi puoi scegliere se costruire la tua fama di meno-peggio o avere fame di migliorarti…sempre!

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