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I due errori più comuni nel mondo del marketing



Come marketer, ma anche come potenziale cliente per altri colleghi che si improvvisano marketers, mi sono imbattuto molto spesso in due errori che sono capaci di demolire dalle fondamenta l’attività lavorativa.

Questi due errori statisticamente vengono commessi da imprenditori che hanno appena avviato il proprio lavoro in proprio:

  • confondere gli amici per possibili clienti

  • usare canali privati di comunicazione come canali ufficiali della propria azienda

  1. Tutti i miei amici saranno miei clienti E’ la classica situazione in cui parli a chiunque del tuo lavoro, dall’amico invitato a cena al macellaio sotto casa, sviscerando dettagli, dati, statistiche, l’intera cronistoria con annesso 90° minuto di come è nata, di cosa fai. Devi sempre tenere presente che i tuoi conoscenti ti vedono innanzitutto come una persona e non come l’imprenditore dell’anno, sia che tu abbia ottenuto buoni risultati, sia che tu stia raccogliendo poco. Sii parsimonioso nel condividere i tuoi racconti, non a tutti interessano. Se le persone sono realmente interessate, saranno esse stesse ad avvicinarsi ed indicarti con una domanda precisa un preciso bisogno. In questo primo esempio cadi nella convinzione che parlare sempre e solo del tuo lavoro possa trasformare tutti i tuoi conoscenti in clienti o che si generi il passaparola positivo. Stai attento: se mangiassi sempre e solo la tua pietanza preferita, saresti entusiasta?

  2. Ma sì… è solo un messaggio… che fastidio vuoi che dia?!?! Sei a cena, sei in macchina, stai per dormire ed arriva il messaggio di quel tuo amico, libero professionista, che ti informa del nuovo articolo presente sul suo "fighissimo" sito, che devi assolutamente leggere…questione di vita o di morte. Piacevole, vero?!?! Il secondo errore è proprio questo: usare servizi di messaggistica come SMS, WhatsApp, Viver o messaggi privati sui social network (è comune il messaggio su Facebook dal proprio account personale e non aziendale), mail private (non tramite servizio di newsletter), in cui carichi pdf, allegati “pesanti”, video, eventi che nel 99% dei casi finiranno nel cestino e nel 100% dei casi risulteranno molesti: oltre a non avere un ritorno in clientela, rischi di perdere anche l’amico malcapitato.

Per fare marketing serio occorre usare strumenti seri.

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