Questa è una domanda che attanaglia tutti, ma proprio tutti. Dal panettiere sotto casa al general manager di una multinazionale:
Lo sconto ha davvero tutta questa importanza?
Lo sconto è importante se è il cliente a chiederlo.
Se viene “imposto” piuttosto che proposto, verrà utilizzato con distrazione, spesso verrà dimenticato e non utilizzato. Quando a chiederlo è il cliente, lo sconto è aleatorio: può essere esiguo e richiesto con domanda gentile, oppure cospicuo e quasi dovuto.
Una volta ricevuta la richiesta di sconto, la palla passa a te e solo tu potrai decidere se accondiscendere a questo “gioco delle parti”, in cui vince il più resistente (non il più forte: il più forte sei tu, ma se non sei resistente cederai ad ogni richiesta di sconto), ricordando sempre che il tuo studio, il tuo negozio, la tua attività non è il mercato rionale di Instabul.
Lo sconto può essere programmato per periodi precisi (festività, ricorrenze, serie di prodotti acquistati) o sporadico, improvvisato in base anche alle esigenze del momento del cliente (difficoltà economiche, promessa di passaparola, prenotazione di un altro acquisto).
La risposta alla domanda è: non conta così tanto lo sconto, ma conta tantissimo quanto tu credi nei tuoi prodotti e nella loro validità.
Scontare una consulenza dell' 80% ed in modo eccessivamente frequente, equivale a dire: “Il mio lavoro ha valore quasi pari a zero”.
Il tuo lavoro ha un valore enorme, è prezioso e questo
deve arrivare ai tuoi clienti. Tutti.