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Immagine del redattoreStefano Intintoli

Conta così tanto lo sconto?



Questa è una domanda che attanaglia tutti, ma proprio tutti. Dal panettiere sotto casa al general manager di una multinazionale:

Lo sconto ha davvero tutta questa importanza?

Lo sconto è importante se è il cliente a chiederlo.

Se viene “imposto” piuttosto che proposto, verrà utilizzato con distrazione, spesso verrà dimenticato e non utilizzato. Quando a chiederlo è il cliente, lo sconto è aleatorio: può essere esiguo e richiesto con domanda gentile, oppure cospicuo e quasi dovuto.

Una volta ricevuta la richiesta di sconto, la palla passa a te e solo tu potrai decidere se accondiscendere a questo “gioco delle parti”, in cui vince il più resistente (non il più forte: il più forte sei tu, ma se non sei resistente cederai ad ogni richiesta di sconto), ricordando sempre che il tuo studio, il tuo negozio, la tua attività non è il mercato rionale di Instabul.

Lo sconto può essere programmato per periodi precisi (festività, ricorrenze, serie di prodotti acquistati) o sporadico, improvvisato in base anche alle esigenze del momento del cliente (difficoltà economiche, promessa di passaparola, prenotazione di un altro acquisto).

La risposta alla domanda è: non conta così tanto lo sconto, ma conta tantissimo quanto tu credi nei tuoi prodotti e nella loro validità.

Scontare una consulenza dell' 80% ed in modo eccessivamente frequente, equivale a dire: “Il mio lavoro ha valore quasi pari a zero”.

Il tuo lavoro ha un valore enorme, è prezioso e questo

deve arrivare ai tuoi clienti. Tutti.

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