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Hai mai sentito dire "Questa azienda deve essere come una famiglia" ?

Aggiornamento: 12 mar 2019



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Ogni azienda seria che si rispetti è articolata secondo un organigramma.

Una sorta di piramide a cascata disegnata secondo responsabilità, potere decisionale, peso economico etc.

Ogni azienda seriosa che fa finta di essere seria costituisce la propria forma al grido di

"Qui siamo come una famiglia!!!"

Mi vengono i brividi solo a scrivere questa frase. Credo che la rovina di tante aziende stia proprio in queste 5 parole su scritte.

Sbandierare ai 4 venti di trattare i propri collaboratori come un fratello o una sorella, mentre nel dietro le 5 essere avvoltoi e iene che non vedono l'ora di farsi le scarpe e calpestarsi a vicenda.

Ma pensaci, è una bufala colossale.

  • Il tuo "capo" è tuo papà Il tuo capo non ti da una paghetta perchè hai fatto il bravo. Ti paga uno stipendio in cambio della tua prestazione lavorativa. Certo ti impegnerai nel dare il massimo, nel fornire sempre risultati ottimali ma se commetti errori ti becchi la ramanzina, ascolti il classico "Subito nel mio ufficio, dobbiamo parlare!". Se davvero il tuo capo fosse tuo papà dovrebbe insegnarti i trucchi del mestiere per evitare quegli errori, dovrebbe supportarti nelle fasi down, indicarti la via maestra non bastonarti quando perdi il sentiero. Ad oggi succede in quasi tutte le aziende che sei fai il bravo becchi il premio, se sbagli ti sorbisci la - predica sprecaparole - che non porta alla soluzione di un problema, ma alla creazione di un secondo: la tua paura di fallire di nuovo.

  • I tuoi colleghi e le tue colleghe sono tuoi fratelli e sorelle I collaboratori e collaboratrici con cui condividi progetti e spazi di lavoro ti supportano nel risolvere problemi? Sono al tuo fianco sempre e comunque, ti difendono anche davanti ad errori "imperdonabili"? Si confidano con te per cercare di trovare il bandolo della matassa confidando nella tua esperienza e nelle tue competenze? Ecco, questo fanno i fratelli e le sorelle. Se non succede ci stiamo solo riempiendo la bocca di un concetto lontano dal mondo del lavoro.

  • Il tuo primo ed ultimo pensiero della giornata deve essere per l'azienda Quante volte hai ascoltato questa eresia? Dai siamo sinceri! Chi ti chiede questo è fuori come un balcone. Tua mamma ti ha mai chiesto "Il primo ed ultimo pensiero della giornata deve essere la tua mamma!" ? Se si, cambia mamma :) Scherzo! Andiamo a fondo in questa frase. Il capo che ti chiede una pensiero di siffatta sostanza, ti inculca velatamente (mica poi tanto velata) un'ossessione per il lavoro, il classico chiodo fisso. Ma i chiodi si usano per appendere quadri non per rimanere "sospesi" in uno stato perenne di agitazione.

  • Quando sei in famiglia pensi all'azienda e quando sei in azienda pensi alla famiglia E' ciò che capita quando i piani non sono ben scissi ma tutto si mescola in modo confuso. Quando sei a casa dovresti concentrarti sul lavandino rotto, non avere lo smartphone per leggere le ultime mail del collega pigro; se sei sul divano con il tuo partner, con tua moglie dovresti rilassarti gambe all'aria e concederti relax, anzichè avere il tablet acceso ed inviare il preventivo al cliente giapponese. Se cominci ad assumere queste abitudini domestiche ti "addomestichi" anche sul posto di lavoro dove risponderai al telefono soloo per emergenza e non per comunicare a tuo marito che manca il latte. Sarai presente in ogni luogo in modo sereno e riappacificato. Perchè se a lavoro è spesso vietato l'uso dello smartphone, nessun capo ti vieta di usare lo smartphone aziendale mentre sei a casa? Sotto sotto il capo sogna che quando sei in azienda pensi con "amore" al lavoro, mentre quando sei a casa....pure!

L'azienda è azienda. La famiglia è famiglia.

Ad ognuna il suo posto nella tua vita, ad ognuna la sua importanza nella tua scala delle priorità.

Il tuo capo è il tuo capo, non un padre padrone nè un paparino coccolone.

I tuoi colleghi sono colleghi, non fratelli e sorelle con cui fare finta di essere in gita scolastica.

Tutti sul posto di lavoro meritano il tuo rispetto, la tua stima, il tuo aiuto ma non dimenticare mai che sei a lavoro non in una onlus.

Puoi nutrire sentimenti di condivisione, di bene, di amicizia. Questo non è mica vietato ma se stai lavorando devi essere talmente professionale da non mischiare mai i piani.

Hai presente cosa accade se un collega a cui sei particolarmente legato ti chiede qualcosa in tono deciso?

Ecco, questo non dovrebbe accadere se ognuno dei collaboratori sa cosa sta facendo e soprattutto perchè lo sta facendo.

Sii familiare in azienda, non uno di famiglia! Se sei d'accordo condividi l'articolo con un collega o un amico che prende il lavoro come una questione di famiglia.

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