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Immagine del redattoreStefano Intintoli

3 "buoni" motivi per lamentarsi del proprio lavoro



lamentarsi a lavoro smilemarketing.it

Conoscerai sicuramente qualcuno che appena ha modo di scambiare due chiacchiere con te, comincerà a lamentarsi del proprio lavoro, elencando difficoltà, disagi ed ostacoli.

La conversazione potrebbe diventare ben presto un ricettacolo di frasi fatte, pesanti ed insostenibili, soprattutto se anche tu vivi una situazione similare.

A cosa serve lamentarsi del proprio lavoro?

A chi giova parlare continuamente male dei propri collaboratori, o datori di lavoro?

A niente e a nessuno! Non serve!

Lamentarti del tuo lavoro ti rende simile ad una mosca sul vetro che cerca di uscire con la finestra chiusa. Puoi passare l'intera vita sforzandoti, perdendo energie e forze cercando la soluzione sbagliata al problema.

Il problema non è il lavoro, ma il tuo approccio al lavoro.

Qualche giorno fa abbiamo effettuato una consulenza di Smile Marketing ad una libera professionista che si occupa di benessere personale (una delle attività più affascinanti ed "utili", considerato lo scopo finale).

La conversazione non assunto mai tinte positive, ma le parole galleggiavano tra:

  • tasse troppo alte

  • concorrenza agguerrita

  • clienti esigenti

  • la crisi

  • mancanza di tempo e di idee

Allorché è nata spontanea la domanda:

"Perché non cambi lavoro se ti pesa tanto questo?"

La risposta è stata spiazzante:

"Ma il mio lavoro mi piace!"

Non abbiamo insistito ulteriormente con le domande, ci sembrava ovvio che ci fosse molta confusione in ciò che diceva.

Se quando parli del tuo lavoro arrivi ai 3 nuclei di lamentela è ora di chiederti:

"Faccio non "un", ma IL lavoro che mi piace? Sono felice a lavoro?"

Puoi continuare a lamentarti, cercare colpevoli della tua infelicità, cercare scuse per non aver raggiunto la tua realizzazione professionale... oppure cominciare a fare piccoli, graduali e costanti passi per fondere assieme benessere personale e profitto lavorativo.

Se non raggiungi i risultati sperati non affannarti a cercare colpevoli e raccontarti bugie, ma preparati a compiere un salto evolutivo come professionista del lavoro: assumerti le responsabilità delle tue scelte.

Sii onesto con te stesso ed interrogati sul lavoro che svolgi: se è realmente ciò che ti piacerebbe fare per 8 ore al giorno, se lo hai scelto libero da condizionamenti esterni (il parere, i consigli, le imposizioni degli altri) e condizionamenti interni (paura di non avere un stipendio, cambiare lavoro per rabbia verso l'ex datore di lavoro e scegliere la prima occupazione che capita).

Se quando parli della tua attività lavorativa superi 3 motivazioni per cui lamentarti fermati, fai un bel respiro e ricorda che il tuo profitto parte sempre dal tuo benessere, dalla tua felicità.

Se già in partenza ci sono fattori che possono inficiarne il raggiungimento, nessun timore,

puoi sempre prenderti una pausa, il tempo di un respiro consapevole, di una passeggiata in natura e fare il punto della situazione.

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