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L'uso del piede debole



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Da ragazzino avevo una smodata passione per il calcio, passando gran parte della mie giornate a rincorrere e calciare un pallone.

Intorno agli 11 anni mi iscrissero ad una scuola calcio per fare amicizia, conoscere altri ragazzini con la stessa passione e, migliorare anche come calciatore.

Ero mancino. Cosa rara e ben voluta dal mister perchè, essendo quasi tutti destri, finalmente aveva trovato il terzino sinistro (giocatore di fascia, in difesa se tu che leggi non sei particolarmente avvezzo a questo sport).

Correvo, rincorrevo, difendevo, attaccavo, ma mi manca qualcosa: non usavo praticamente mai il piede destro per passare o tirare, se non come appoggio/perno per la gamba sinistra.

Fu allora che l'allenatore decise di spostarmi sulla fascia opposta. La motivazione è che dovevo rinforzare anche il piede debole, imparare ad usarlo nei tiri, nei passaggi, nei lanci profondi. Il risultato ebbe del sorprendente: quando tiravo avevo molta più forza e potenza e, quando attaccavo ed il pallone era sul piede, una volta debole, non cercavo più di portarlo sul sinistro, ma con fiducia tiravo.

Quella non fu una lezione di scuola calcio ma una lezione di vita che tutt'ora cerco di applicare nelle relazioni e nel lavoro.

proprio nelle nostre debolezze che può nascondersi la vera forza, quella viscerale, primordiale.

Se in un progetto sei bloccato, impantanato provando sconforto, rabbia, frustrazione, sei immerso completamente nelle tue debolezze; non darti per vinto/a ma usale come punto di forza, come un punto di leva, base di appoggio (proprio come il piede debole) perchè sono un richiamo a tornare alle tue origini, sia personali che lavorative.

Se tendenzialmente ti preoccupi tanto, non devi eliminare la tua preoccupazione ma usarla come strumento a tuo vantaggio: potrai ad esempio sapere sempre come prevenire certi rischi o, farti sempre le giuste domande optando per la scelta migliore.

Se sei propenso ad arrabbiarti spesso mentre lavori con i tuoi collaboratori, non puoi uccidere la tua rabbia, ma la sfrutterai come un volano di energia capace di portare a termine lavori anche dispendiosi e complicati.

Questo è ciò che sperimentiamo quotidianamente in MarkeThink Olistico, attingendo dalla antica arte della Riflessologia Olistica; usare ciò che sei, ciò che senti e ciò che vivi in questo momento per creare non un prodotto adatto a te, ma il prodotto capace di far risuonare ovunque il tutto di te (ecco il perchè della parola olistico).

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