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Aspettare è perdere tempo?



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Ho origini contadine; mio nonno oltre ad essere stato un abile commerciante, era anche un piccolo agricoltore. Passava giorni e giorni sotto il Sole cocente, sotto la pioggia battente a seminare, togliere le erbacce, dissodare il terreno; sudava, faticava ma l'aspetto che più mi affascinava da bambino, era la sua capacità di aspettare.

Aspettava fiducioso che qualcosa sarebbe accaduto, semplicemente perchè aveva seguito tutte le procedure nell'ordine esatto, nella sequenza che avrebbe fornito sicuramente un risultato.

Questo prezioso insegnamento viene condiviso anche durante i workshop di MarkeThink Olistico nella prima parte, quella dedicata alla Crescita personale.

Ci sono però due modi di aspettare, molto diversi tra di loro, opposti per certi versi, che producono effetti che non possono in nessun caso coesistere.

La prima modalità consiste nell'attendere che qualcosa accada.

Fondamentalmente non si fa nulla; rientrano in questa opzione tutti quei professionisti che lamentandosi della sfortuna, della crisi, della concorrenza sleale, concretamente non usano le proprie energie, sia economiche sia intellettuali, per sviluppare la propria attività lavorativa. In questo caso avremo un'attesa intrisa di rassegnazione e frustrazione, di negatività e sconforto, non sfruttata nella maniera ottimale che invece prevede la seconda modalità.

La seconda modalità raggruppa tutti quei professionisti simili al contadino.

Sono coloro che si danno da fare, lavorano sodo, progettano e poi "pregano", cioè si affidano e si fidano della bontà delle proprie intuizioni. Credono ciecamente che la propria impresa possa portare frutto, che possa dare dei risultati talmente soddisfacenti da essere capaci di generare una nuova semina.

Questa attesa è opposta alla prima perchè è fisiologica, naturale come quella del contadino che dopo aver preparato il terreno, seminato e curato tutti i particolari, non può che attendere che arrivino i primi germogli.

Può fare il tifo per il seme incoraggiandolo con frasi motivazionali, fare riti propiziatori, ma non può in nessuna maniera tirar fuori il germoglio a forza dal terreno.

Ecco perchè le due opzioni di attesa non possono essere selezionate all'unisono; puoi scegliere oggi come deve essere il tuo attendere:

naturale, aspettando la realizzazione dei tuoi progetti, che tecnicamente parte quando arriva l'intuizione nel tuo cervello, raccogliendo risultati oppure,

innaturale, forzata, sforzata, non produttiva, trascorsa mestamente che

"qualcosa accada".

Aspetta...dimenticavo...buona attesa! :)

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