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L'alta velocità sul posto di lavoro



Ho sempre avuto l’orticaria per i metodi veloci,

ancora di più per quelli veloci ed economici, all’ennesima potenza per quelli veloci e di cui non conoscevo in partenza il prezzo.

Per promuovere l’attività di Riflessologia Olistica ho incontrato ed ascoltato tanti marketer, pseudomarketer a cui poco interessava il mio lavoro, il mio modo di lavorare e soprattutto la mia personalità.

Ecco perché ho pensato ed ideato MarkeThink Olistico.

Perché prima di capire cosa e come fare per risollevare l’attività lavorativa, bisogna ascoltare attivamente la persona che la gestisce, focalizzarsi su una piccola fessura del suo vissuto, studiare eventuali disagi psicofisici e poi agire di conseguenza.

Questo percorso è perfettamente in controtendenza rispetto alla velocità forsennata a cui siamo abituati.

Il classico “Tutto e Subito”, dove, senza preoccuparsi delle radici,

si potano esclusivamente le fronde di una pianta infestante. Non ci si interessa del perché nasca, pensando che sia un dato di poco conto, ma saperlo aiuta moltissimo nel prevenire e porre rimedi in tempo utile, cambiando strada.

Per evitare che nasca un frutto marcio in partenza, bisogna curare le radici dell’albero, cioè la persona.

Nei mezzi di trasporto l’Alta Velocità ha portato con sè progresso, avvicinando le persone, “accorciando” le distanze e rendendo più semplici e comodi gli spostamenti. Ma nella vita di un’attività lavorativa l’alta velocità può portare seri danni d’immagine, che possono compromettere la sua esistenza e la credibilità di chi la gestisce.

Facciamo un esempio per aiutarci.

Sono arrivato in città con un nuovo servizio/prodotto (se ci sia o meno concorrenza non importa ai fini dell’esempio) e intendo “spaccare” in due il mercato, consigliato dal mio “fidato” consulente di marketing: compro il 50% della cartellonistica stradale 3m x 6m della città, attirando su di me l’attenzione dei potenziali clienti.

Ma se il servizio che offro non è solido, onesto, cristallino e soprattutto utile, quell’investimento nel giro di qualche mese (o anno, se il mio budget è superiore) creerà un buco, una falla che potrà far affondare la mia nave. Ogni pubblicità è adatta ad un particolare servizio e periodo, senza dimenticare le mie risorse finanziarie.

L’attività in questa maniera cresce al mio stesso ritmo,

con tempi graduali e permettendomi di essere sempre un passo avanti a lei.

L’esempio fatto prima è reale!

Perché questa persona ha visto fallire la sua attività? Troppi soldi investiti? Canale pubblicitario errato? Megalomania?

Tutte risposte valide, ma la vera ragione è: la sua attività andava ad un ritmo più veloce del suo. Invadendo la città con cartelloni, banner, flyer, ha dato l’impressione di essere il migliore, il guru, ma una volta trovatosi (o i suoi dipendenti per lui) davanti al cliente il castello fittizio crollava.

L’alta velocità, il metodo facile (anzi facilotto) sono nemici della tua attività: Punta sulla gradualità, perché è l’unica palestra che ti forgia e ti allena a gestire, un passo alla volta, la clientela, la tua attività e la tua evoluzione personale.

Qualcuno 2000 anni fa circa, diceva “Gli ultimi saranno i primi”.

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